Il Villaggio dei bambini Adwa che è la nostra struttura base, si trova ad Adwa, nel nord dell’Etiopia, ai confini con l’Eritrea, sull’altopiano del Tigray, a circa 1900 metri di altitudine e a più di mille chilometri dalla capitale Addis Abeba.
Gli orfani in Etiopia sono moltissimi, per diverse cause; la principale è la morte dei genitori per malattia (Aids, tubercolosi, malaria, malnutrizione ecc.). Vi è poi una elevatissima mortalità delle donne per parto dovuta alla mancanza di strutture adeguate e di una assistenza medica di base. Molti neonati inoltre vengono abbandonati subito dopo la nascita, da ragazze molto giovani che non sono in grado per diverse ragioni di crescerli.
Il “James non Morirà Children’s Village di Adwa”, che ha iniziato ad operare nel 2005 per far fronte a questo problema, oggi ospita permanentemente più di 100 bambini orfani. E’ costituito da 16 casette, in ognuna delle quali vivono nuclei familiari composti da 6/8 bambini affidati ciascuno alle cure di una donna locale, da noi selezionata ed istruita, che svolge le funzioni di “mamie”. È dotato di una mensa interna che garantisce più di 300 pasti giornalieri per tutti gli abitanti del Villaggio, di aree comuni per giocare e studiare, di un orto che procura frutta e verdura fresca, di una stalla che fornisce latte igienicamente sicuro per i bambini.
L’educazione scolastica dei bambini, con frequenza delle scuole pubbliche, viene integrata da insegnanti di sostegno per lo svolgimento dei compiti scolastici. Per i più piccoli invece è presente sempre all’interno del Villaggio una scuola materna.
Al compimento dei diciotto anni di età i nostri ragazzi continuano ad essere assistiti per la frequenza degli studi universitari, ovvero di corsi di addestramento professionale, ovvero per la ricerca dell’abitazione, di un lavoro, l’avvio di un’attività artigianale, o di un piccolo commercio, favorendo il loro inserimento nella vita e nel tessuto sociale locale.
Nel Villaggio lavorano circa 60 persone, tutte locali (guardiani, addetti alle pulizie, infermiere, giardinieri, autisti, maestre, staff di supporto ecc.), contribuendo, anche in tal modo, a sostenere e sviluppare ulteriormente l’economia locale.