La donna dell’acqua

Non potevi non notarla, con quei tre bambini attaccati al suo vestito logoro, tra le decine di altre donne che attendevano pazientemente davanti al cancello del Villaggio.

Alta, sottile, un singolare miscuglio di giovinezza e di vecchiezza, un corpo annoso eppure ancora dritto, forte, un volto nonostante tutto ancora bello, un volto sul quale lo sguardo indugiava per l’attrazione che esercitava mentre incontravi i suoi occhi, carichi del peso infinito della vita.

Giunto il suo turno, quasi non voleva sedersi dinanzi a Francesco che quel giorno distribuiva gli aiuti, e rimaneva in piedi.

55 anni, non dei nostri, ma dei loro, una misura di vita così carica di sofferenza, di privazioni, di disperazione impotente, che lei non sapeva dove deporre,  per riprendere un pò fiato, una misura a noi sconosciuta.

Era la nonna di quei tre bambini.

Sua figlia, abbandonata dal marito, seguiva come prostituta i soldati nei loro spostamenti, e le aveva lasciato quel fardello che l’aveva resa vecchia e giovane insieme, quelle tre bocche da sfamare in una povertà per noi inimmaginabile.

E mentre lei raccontava, tu capivi d’un tratto la natura di quel singolare miscuglio, capivi che quella parte di giovinezza, di determinazione che leggevi nel suo corpo, era solo disperazione allo stato puro, una forza furiosa che la manteneva in vita, che sulla vita la faceva arrampicare, così come, ogni giorno, con quella tanica da 25 litri legata con una corda sulle spalle, lei andava avanti e indietro dal fiume e si inerpicava su per le sponde ripide, portando acqua a chi gliela chiedeva.

Tre, quattro, cinque chilometri a piedi, per ogni viaggio, per 25 centesimi di Birr ( più o meno 10 centesimi ), fino a sera, finchè c’era quella forza………

Le è stato dato il massimo possibile dell’aiuto, perchè non dovesse più portare acqua, e lei, incredula, si è allontanata seguita dai tre bambini.

E mentre andava via, lo sguardo di chi aveva raccolto la sua storia è andato sui suoi piedi, mentre il cuore si stringeva.

Senza scarpe, aveva i talloni tagliati in tante fette, letteralmente spaccati da solchi così profondi da chiedersi come riuscisse ancora a camminare, a portare tutto quel peso sulle spalle.

55 anni dei loro, 55 dei nostri…..cosa c’è di giusto, ti chiedevi?

Quale confronto possibile tra una donna di qui e la donna dell’acqua, quale distanza infinita le separa?

Solo 5000 chilometri………….

Luciana

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James non morirà
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