Donna.
Madre.
Sola.
A combattere.
Non per uccidere un nemico, ma per consentire alla vita di vivere.
E’ questa la guerra delle donne.
Una guerra senza fine, un coraggio inesauribile che ti fa stare ogni giorno in prima linea ad affrontare quel nemico implacabile che si chiama fame, e che tu devi guardare in faccia ogni giorno perchè, se ti lasci sopraffare, lui ti uccide, senza colpo ferire.
Così, il giorno in cui il marito se ne andò via, lasciandola con quei quattro figli piccoli, Brikti quel nemico se lo trovò davanti, tanto più grande di lei, fatta di carne e di paure, e capì che d’ora innanzi loro due si sarebbero sempre confrontati, in un duello impari, perchè lui, anche se per una volta sconfitto, sarebbe risorto sempre dalle sue ceneri, Brikti no.
Nata e vissuta povera, spogliata anche di quel legame che adesso le lasciava l’anima stremata e consunta, Brikti cominciò a guardarsi intorno……..da qualche parte doveva pur cominciare.
Ma erano giorni senza pietà quelli che si succedevano, giorni sempre più muti, muti anche gli sguardi di quei suoi quattro figli, timorosi quasi di leggere la reciproca disperazione e di far affiorare quelle parole che urlavano ormai dentro: “Ho fame”.
Quante volte aveva steso la mano, implorando, e quante volte aveva riconosciuto altre disperazioni, accanto alla sua, quante donne… a combattere la sua stessa guerra.
Poi una mattina quella richiesta che spalancò il cielo sopra la sua angoscia:” Ci sarebbe un lavoro, lavare i piatti alla mensa della scuola governativa degli insegnanti, ma non c’è paga. Però puoi prendere tutto ciò che è stato lasciato nei piatti e portarlo via”.
Il primo giorno di lavoro, Brikti entrò nella sala da pranzo ormai vuota e lasciò scorrere lo sguardo sui piatti e sul loro contenuto, su quei rifiuti di altri, più fortunati di lei, che d’ora in poi sarebbero diventati il cibo per sè e per i suoi figli, e sorrise….
Per la prima volta Brikti sorrise, sorrise a sè stessa, sentendo sciogliersi dentro di lei quel grumo di paura, mentre il suo nemico si allontanava, vinto da lei, piccola, grande donna, fatta di carne e di coraggio.
La guerra delle donne……
Luciana