Il “Villaggio dei bambini” è la nostra base ad Adwa, nel nord dell’Etiopia, sull’altopiano del Tigray, ai confini con l’Eritrea e si propone di svolgere molteplici forme di assistenza.
Le principali sono due: l’ospitalità ai bambini orfani e il Centro di Emergenza.
Perchè il Villaggio dei bambini è un “paradiso”?
E’ incredibile come molto spesso, parlando con amici e sostenitori che ci chiedono notizie sulla situazione locale, sulle condizioni di vita dei villaggi, sulla gravità ed ampiezza del problema degli orfani sentiamo, quando spieghiamo la situazione, questo commento spontaneo “certo che il Villaggio è proprio un paradiso per i bambini che riescono ad entrare!”
Eh sì, è proprio un paradiso, avere una casa dove ripararsi, senza dover più dormire per la strada, esposti al freddo delle notti del deserto dell’altopiano, a circa 2000 metri.
Eh sì, è proprio un paradiso, poter avere dei vestiti e delle scarpe nuovi e puliti, invece di girare stracciati e mal coperti, a piedi nudi, sul terreno, sulle pietre e sui rovi.
Eh sì, è proprio un paradiso, poter avere l’acqua in casa, farsi la doccia con il sapone, eliminare pidocchi, pulci ed altri parassiti che, altrimenti ti si annidano addosso e non ti lasciano più.
Eh sì, è proprio un paradiso, poter avere tutti i giorni il cibo assicurato, invece di dover avere come unico scopo, da quando ti svegli al mattino infreddolito e con la pancia vuota, riuscire a trovare qualcosa da mangiare per sopravvivere, perchè sopravvivere è l’unica cosa che puoi fare.
Eh sì, è proprio un paradiso, quella luce elettrica che rischiara le notti buie ed allontana le paure.
Eh sì, è proprio un paradiso, quel muro del Villaggio che lascia fuori i cani randagi e le iene che urlano, tutta la notte, ed arrivano anche vicino vicino al muro, ma non possono entrare perchè tu sei ora al sicuro.
Eh sì, è proprio un paradiso, poter andare a scuola insieme agli altri, imparare a leggere ed a scrivere, fare i disegni con le matite colorate, percorrere tutti insieme – scherzando, ridendo, correndo, cantando, con lo zainetto sulle spalle – il breve sentiero che ti porta alla scuola al mattino e che ti riporta al Villaggio al pomeriggio,.
Eh sì, è proprio un paradiso, avere fratellini e sorelline con i quali parlare, giocare, stare insieme, ridere, scherzare ed anche litigare, fino a quando non arriva la mamma a rimettere tutti a posto con una sgridata e facendo gli occhiacci.
Eh sì, è proprio un paradiso, questo Villaggio, dove ci sono tante altre casette, tanti altri bambini come te, dove, tutti insieme, si ha la possibilità di vivere, finalmente in maniera “umana” quella meravigliosa età dell’infanzia che ti mette nell’animo quelle “radici” e quei “ricordi” che ti seguiranno poi per tutta la vita.
E non saranno più ricordi di fame, di freddo, di paura, di mancanza di affetto, di lacrime non versate, di rabbia che ti cresce dentro e che ti resta per tutta la vita, per questa “disumana” condizione nella quale ti trovi, per questa “necessità di amore” che nessuno ha potuto esaudire.